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L'autore ci racconta in queste pagine, nella concreta realtà anche quotidiana - e dunque nei luoghi vari, nei gesti, nei silenzi e nelle attese, nell'affacciarsi, dolce e doloroso, dei ricordi - il pervasivo senso di una mancanza. Accerchiato dal passato, nell'incertezza del presente e di un labile, aleatorio futuro, il poeta medita, assorto, sul senso strano della distanza dalla persona amata. Però, irrinunciabile, di continuo in lui si manifesta l'immagine sempre viva, e dunque la sua presenza nella mente, della figura di riferimento. E questo avviene, comprensibilmente e insieme paradossalmente, quanto più l'io lirico ne avverte, soffrendo, la lontananza. Attento all'«ombra della parola», Catelli compone un poemetto d'amore, muovendosi nella discrezione elegante del tono, passando dagli accenti di una lieve elegia a spunti prosastici, proponendo anche un inserto in vera prosa poetica. Il tutto nelle fasi di un percorso che è limpido, pur nell'incupirsi inevitabile e frequente del sentimento, in un incedere che risulta di immediata efficacia comunicativa.